Chi Sono

_{Michelangelo,Cappella Sistina: separazione della luce dalle tenebre.}

«Dixitque Deus fiat lux et lux facta est»: 

e disse Dio: sia fatta la luce, e la luce fu fatta. Note parole della Bibbia (Genesi I,3) che si riferiscono al primo atto compiuto da Dio subito dopo la creazione del cielo e della terra, quando ordinò che fosse fatta la luce, perché sopra la faccia dell’abisso vi erano ancora le tenebre (si tratta dell’adattamento latino dell’espressione in lingua greca γενηθήτω φῶς ,a sua volta tradotta dall’ebraico).

La scelta di questa espressione biblica quale titolo del blog nasce dalla volontà di fare luce qua e là sul mondo latino e -perché no? – anche su quello greco.

Da molti anni ormai mi sono appassionata alle questioni di un tempo,in particolare dei romani e dei greci,culla della nostra civiltà.

Vi spiego brevemente il mio intento: le esperienze di studio compiute finora mi hanno portato a pensare che tutto quel che riguarda un popolo,un paese o una civiltà è perfettamente comprensibile dalla sua letteratura,una grossa valigia ricolma di parole preziose per i posteri.

Come afferma Alain Finkielkraut «il principale ostacolo tra noi e il mondo, tra noi e noi stessi, è di ordine romanzesco. Il velo steso sulle cose ha una tessitura narrativa, non diversamente dal loro disvelamento… Essere uomo è affidare il proprio destino alla letteratura, perché gli dia forma. Tutto sta nel sapere a quale». Insomma la letteratura è il biglietto da visita di ogni uomo e civiltà e meglio di qualunque altra cosa permette di conoscerne il modus vivendi. 

Preparando l’esame di latino sulle Bucoliche di Virgilio ho avvertito l’esigenza di soffermarmi su alcuni particolari di questi esametri… Oltre a parlare di miti, amori ed eventi politici, Virgilio si preoccupa di includere nelle proprie opere la potatura della vite, i nomi di fiori altrimenti a noi sconosciuti, di frutta, erbe aromatiche e così via: il tutto ha destato in me una certa vicinanza, rustica per lo più, a quel mondo agreste nel quale io stessa vivo e a cui sono affezionata.

Sono infatti nata in una piccola vallata, un tempo terra di briganti, dove le cose sembrano procedere con una certa lentezza che è anche tranquillità rispetto al resto del mondo, ed è lì che risiede da sempre il mio locus amoenus.  

Questo post d’avvio voglia essere il mio trampolino di lancio: da qui nasce una nuova avventura che mi permetterà di porre una sorta di segnaletica luminosa nel mare magnum del mondo classico.   

Fiat lux!